Flemmatico

“Flemmatico è un viaggio poetico e colorato, un ottimo equilibrio tra entusiasmo e controllo” Alberto

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Filippo Pezzini
MUSICOTERAPIA, SONORITÀ DEL BENESSERE
“È nel giocare e soltanto mentre gioca che l’individuo, bambino
o adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell’intera
personalità, ed è solo nell'essere creativo che l’individuo scopre
il sé.” D.W. Winnicott

Filippo Pezzini, Musicoterapeuta

Mi sono diplomato presso la scuola triennale di Musicoterapia C.M.T. di Milano aderente alla CONFIAM (Confederazioni Italiana Associazioni e scuola di Musicoterapia).

Il metodo di riferimento è quello di Benenzon (riconosciuto al IX congresso mondiale di musicoterapia di Washington 1999), che si basa principalmente sul concetto di ISO (identità sonora) che è “un insieme infinito di energie sonore, acustiche e di movimento che appartengono a un individuo e che lo caratterizzano” (Benenzon et al., 1997) . Attraverso l’interazione tra due o più persone mediante oggetto intermediario (strumento musicale, corporeo e/o vocale) avviene la scarica delle proprie energie, generando passaggi comunicativi non-verbali che costituiranno la relazione. Il metodo viene applicato in presenza di uno specialista, il musicoterapeuta, che aiuterà i presenti nell’entrare in contatto con le produttività sonore.

Musicoterapia, un viaggio che vale la pena di essere vissuto

La musicoterapia propone, mediante l’utilizzo della musica e dei suoi elementi, di scoprire a fondo la propria identità, e di promuovere il superamento e la presa di consapevolezza dei propri bisogni fisici, mentali, sociali, cognitivi. Il tentativo e la possibilità di raggiungere la nostra identità per mezzo di pratiche musicali, creando un contatto consapevole, che ci permette di conoscere le nostre sensazioni e denominare le nostre emozioni.

A che scopo? al fine di accettarsi per quello che si è.

La musica, molto più di una terapia

Per praticare la Musicoterapia non è richiesta nessuna competenza musicale, ma la disponibilità a lavorare su se stesso, costruendo in accordo con il musicoterapeuta un percorso utile al raggiungimento di obiettivi personali, attraverso pratiche attive e/o ricettive (di esecuzione e/o di ascolto) creando in sinergia momenti benefici. Lo scopo, infatti, non è quello di suonare bene, ma di vivere consapevolmente il momento. L’attività è rivolta a tutti, a partire dalla prima infanzia fino all’età anziana, alle famiglie ed anche agli abili diversamente.

“Un incontro tipo”


La durata di ogni incontro  è di 40-45 minuti (sia per gli incontri singoli che di gruppo), ed è importante, secondo la mia esperienza, suddividere il momento in parti ben distinte:

 


 

1. Accoglienza: Dopo l’ingresso del/i partecipante/i, il suono di uno strumento prodotto dal musicoterapeuta simboleggerà l’inizio dell’esperienza

 

2. Riscaldamento (o Warm-Up): I partecipanti cominceranno a sperimentare con gli strumenti trovati nello spazio, con i propri tempi. Il musicoterapeuta si limiterà ad osservare.

 

3. Dialogo sonoro: Finita la fase di osservazione, il musicoterapeuta comincerà a cercare degli strumenti (musicali, vocali e/o corporei) per entrare in relazione con i partecipanti.

 

4. Chiusura: Quando lo riterrà opportuno e/o a tempo scaduto, il musicoterapeuta emetterà lo stesso suono iniziale a simboleggiare che l’incontro sta per concludersi; un secondo suono simboleggerà la fine della seduta.

 

(Rilassamento: Potrebbe esserci un quinto punto, se ritenuto necessario dal musicoterapeuta, un momento ricettivo e di rilassamento in cui ascoltare la musica prodotta dal conduttore e/o diffusore sonoro)

 

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